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La conferenza pre Napoli Inter di Mou

Dal sito ufficiale dell’ Inter la conferenza stampa prepartita di Mourinho:

Mourinho, la sfida contro il Napoli arriva alla fine di una settimana nella quale l’Inter ha disputato altre due gare. Crede che quella di domani sia la sfida più difficile?

“Per me tutte le partite sono difficili. Preparo tutte le partite con la stessa concentrazione, con lo stesso rispetto, la stessa voglia e dedicando a ciascuna lo stesso tempo. È vero, c’è differenza nel disputare tre partite in una settimana e fare quello che ha fatto, ad esempio il Napoli che ha giocato la sua partita nel fine settimana scorso e durante questi sei gironi si è risposato e ha preparato la sfida contro l’Inter. Noi, nel frattempo, abbiamo giocato una gara molto intensa e difficile a Parma, ma questa è la differenza i giocatori e gli allenatori delle grandi squadre che hanno sempre tantissime partite da giocare. Non è possibile paragonare la facilità con la quale le altre squadre, gli altri giocatori e gli altri allenatori possono fare il proprio lavoro. Io ho provato questa situazione quando allenavo il Leira che giocava solo una partita la settimana e aveva tutto il tempo per preparare gara dopo gara e quindi dedicarsi alla cura dei dettagli con un controllo molto elevato sul lavoro. Nelle grandi squadre è molto più difficile far questo, ma non è mai stato un alibi per noi e giocheremo anche questa gara senza nessun alibi. Dopo la partita nessuno mi sentirà dire che non abbiamo goduto delle stesse condizioni dei nostri avversari nella fase di preparazione alla gara. Partiamo da un principio per il quale entrambe le squadre avranno il massimo della motivazione e della concentrazione. Sarà una partita difficile, ma credo lo possa essere più per il Napoli che per l’Inter”.

Quanto possono incidere, anche a livello psicologico, i precedenti disputati al’ San Paolo’ che vedono i nerazzurri sconfitti nelle ultime tre partite?

“A me questo non dice nulla, l’unica cosa che mi dice qualcosa è che io ho giocato con l’Inter a Napoli e non abbiamo perso quella gara per ‘tradizione’, ma perché non abbiamo giocato bene. Al ‘San Paolo’ abbiamo disputato una partita tra le più negative da quando io sono l’allenatore dell’Inter, senza un solo tiro in porta, mentre il Napoli giocava per pareggiare. Lo 0-0 sarebbe stato il risultato ideale di una gara nella quale né Julio Cesar né Navarro hanno fatto una parata, poi Zalayeta ha realizzato un gol e l’Inter ha meritato di perdere perché ha disputato una partita scarsa. Questa è stata l’unica ragione per la quale abbiamo perso. Se domani giocheremo bene, avremo molte più possibilità di vincere. A Parma non abbiamo vinto, ma non ho niente, assolutamente niente, da ridire sulla prova della mia squadra. È questo che voglio accada sempre: non sentire mai la colpa di un risultato che non è piaciuto e l’anno scorso a Napoli abbiamo giocato veramente male”.

Con il rientro di Wesley Sneijder, ci sarà posto per due attaccanti come nella gara d’andata o per tre come accaduto altre volte nel corso di questa stagione?

“Per due. Volete sapere la squadra che giocherà domani?”.

Magari…

“In tal modo non avrete bisogno di chiamare nessuno per saperla. Oggi abbiamo lavorato in campo e quando è così voi giornalisti sapete sempre la squadra che andrà in campo perché c’è sempre qualcuno che risponde al telefono da qualche albero, quindi, dico la squadra e sarà più facile per tutti. Giocheranno Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel e Santon, Cambiasso, Zanetti, Muntari, Sneijder, Pandev e Milito”.

Samuel Eto’o partirà quindi dalla panchina, contate di poterlo riavere al top per la gara contro il Chelsea considerando quanto lui sia importante per la Champions League?

“Tutti i giocatori sono importanti per la Champions e, quando quall’appuntameneto arriverà, giocherò con i giocatori che mi sembreranno essere nella migliore condizione. Attualmente credo che Pandev e Milito siano più in forma di Samuel”.

Quanto è stata dannosa per Samuel Eto’o la Coppa d’Africa?

“Non lo so, veramente. Io sono stato lì per vedere come si allenavano, quando è rientrato in Italia, ha avuto ha disposizione una settimana di riposo senza giocare e ha potuto così recuperare dal piccolo infortunio che aveva. Adesso è l’ora della ‘guerra tra amici’, una guerra positiva fra amici nella quale ci sono 20 giocatori che vogliono giocare e solo 10 posti disponibili”.

Siamo rimasti tutti molto sorpresi da come Pandev si sia calato nell’Inter dopo un periodo di lunga inattività. Con il ritorno in campo di Sneijder, Mourinho conta di schierare il macedone come punta o con maggiore libertà sull’intero reparto d’attacco?

“Con Sneijder in campo, Pandev sarà una punta”.

Quali sono le condizioni di Dejan Stankovic?

“Nel primo allenamento della prossima settimana potrà allenarsi al cento per cento con la squadra”.

È inevitabile che le squadre che si stanno avvicinando alla Champions possano, anche inconsciamente, avere la mente già all’Europa e commettere così qualche passo falso in campionato così come accaduto al Chelsea recentemente?

“No, non è inevitabile. Non mi sembra che il Chelsea sia stato sconfitto perché aveva in mente la Champions. L’ultima rimediata dalla squadra inglese è stata la quarta sconfitta in campionato, non è stata la prima e l’Everton non è mai un campo sul quale è facile vincere. Non mi sembra questo il motivo con il quale dare una spiegazione alle confitte delle squadre impegnate in Champions League”.

Mourinho, è preoccupato della vittoria di ieri del Milan e dell’ulteriore riduzione delle distanze in classifica?

“No, l’Inter è al comando della classifica e io mi devo preoccupare della mia squadra, non delle altre”.

Firmerebbe per un pareggio contro il Napoli?

“No, una squadra che è in testa alla classifica accetta un pareggio quando questo capita come è capitato a Parma. Con dei punti di vantaggio si può gestire la situazione, è ovvio che non è possibile pareggiare tutte le gare, ma noi non abbiamo mai giocato per pareggiare e non lo faremo mai. Questo è chiaro”.

Quella appena passata è stata una settimana travagliata per la classe arbitrale e per il designatore Collina che domani, per Napoli-Inter, ha scelto Roberto Rosetti. Siete un po’ preoccupati per l’atmosfera che troverete domani al ‘San Paolo’?

“Per me non sarebbe un problema avere Roberto Rosetti a dirigere tutte le 38 partite di campionato dell’Inter e non dico questo perché con lui in campo all’Inter è andato sempre tutto bene. C’era l’arbitro di Torino a dirigere il match quando siamo stati sconfitti l’anno scorso a Napoli, è stato lui a espellere Maicon con la Juventus e anche a Bari c’era Rosetti, ma lui è tra i più bravi al modo, forse il più bravo. Io ho fiducia negli arbitri e, anche se di solito non fa sempe bene, ripeto: Rosetti sarebbe potuto essere l’arbitro di tutte le 38 partite di campionato e non sarebbe un problema per me. Lui è l’arbitro e non mi preoccupo di questo per la partita di domani. Sappiamo che non sarà un ambiente facile, conosciamo il tipo di pressione che c’è al “San Paolo” sugli avversari e sui direttori di gara; ad esempio, ho notato che se se sulla panchina dell’Inter si dovesse fare il dieci per cento di quello che si fa sulla panchina del Napoli, noi saremmo tutti squalificati, ma l’arbitro è lì per fare il suo lavoro e noi per fare il nostro. Punto. Non mi preoccupo di questa situazione, non ho parlato con i miei giocatori dell’arbitro e non ne parlerò tra oggi e domani. Parliamo di noi, che è ciò che conta, e parliamo del Napoli che è una squadra di qualità, facile da identificare e da analizzare, difficile da affrontare e per questa ragione svolgiamo bene il nostro lavoro”.

Lo scorso anno dopo la doppia sfida di Coppa Italia contro la Sampdoria ci fu un botta e risposta Mourinho-Mazzarri…

“Non ricordo nulla”.

Ieri, Mario Balotelli ha detto che se avesse giocato più partite da titolare probabilmente avrebbe realizzato più gol. Al di là delle statistiche, Mourinho è d’accordo con questa analisi. Mario avrebbe realmente potuto fare di più?

“Posso parlare di quello che è obiettivo e quindi del fatto che lui, a 19 anni e mezzo, ha segnato di più di Del Piero e Totti che sono due icone del calcio italiano. Questo è obiettivo. Dopo, tutto quello che si può ipotizzare è limitato all’ipotesi e, se quando Mario sarà al termine della sua carriera, avrà segnato più reti di Del Piero e Totti, io sarò il primo a fargli i complimenti per il suo fantastico percorso. Oggi, obiettivamente, ha 19 anni e mezzo e ha segnato di più dei due giocatori di Juventus e Roma”.

In prospettiva, Mario Balotelli potrà diventare un vero e proprio centravanti e giocare più vicino alla porta?Il c.t. deò Fabio Capello in settimana diceva, ad esempio, che Rooney ora realizza più reti perché gioca in una posizione diversa sposando una teoria per la quale si segna di più nello spazio tra la porta e gli 11 metri.

“Capello ha più tempo di me per pensare a questo tipo di cose perché gioca una partita ogni mese e ha più tempo per studiare, pensare e arrivare a questo tipo di conclusioni. Io ho meno tempo per pensare, gioco una gara ogni tre giorni e mi devo concentrare su quello che è obiettivo. Di obiettivo nella mia squadra c’è che gioca Milito, attualmente il secondo miglior cannoniere della seria A, e in questo momento non ho bisogno di un centravanti puro”.

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