Quando la fame cresce!

4 titoli consecutivi eppure c’è già voglia del 5°.

Il continuo snobbare le nostre imprese non fa altro che renderci più forti e più vogliosi di vincere. Bene cosi’, abbiamo un gruppo di professionisti che sanno come devono comportarsi ogni volta che scendono in campo.

La dimensione europea?

A Manchester ho visto un Inter senza paura giocarsela alla pari e forse qualcosa di più con i campioni del mondo (quelli veri) credo che come dimensione europea ci siamo già… è normale che in Champions occorre maggiore esperienza nell’affrontare una partita secca, ma se non dovesse arrivare la Champions io continuo a godermi questi stupendi successi in campionato…

Belli limpidi e lampanti come il sole, schiaccianti, e altrettanto belli sono le varie dichiarazioni degli sconfitti che dopo aver subito tutto l’anno appena ci rilassiamo un attimino e ce li troviamo a -7 eccoli che si rifanno sotto con dichiarazioni tipo “senza gli infortuni avremmo vinto noi”…

Una cavalcata stupenda, sempre davanti a tutti, sempre con Mourinho parafulmine e profeta di quanto stava accadendo in campo. Chiara consacrazione di due giovani italiani come Balotelli e Santon e ci ritroviamo per il prossimo anno due campioni made in Italy.

Probabilmente qualche vecchietto ci lascerà, Adriano ci ha già lasciato, hanno le valigie anche Crespo Cruz Viera e Materazzi, abbiamo però un ossatura solida, come si suol dire la nostra spina dorsale è solida e invidiabile, Julio Cesar; Maicon, Cambiasso e forse per il prossimo anno ancora Ibra, con accanto gente di grinta e di esperienza come il solito Zanetti, Samuel, Stankovic, sempre pronti a dare tutto.

Lo scudetto dicono che sia ancora mezzo di Mancini, come se ammettere di aver sbagliato acquisti (Mancini e Quaresma, si salva Muntari) accantonarli , tornare sui suoi passi e rilanciare l’Inter col rombo di centrocampo non fosse un merito.

Lo scudetto è anche di Mou, e soprattutto suo, unico allenatore straniero in mezzo ai luoghi comuni italiani. Son sicuro che Mourinho è interista, dentro!

Lo scudetto è finalmente anche della società che diventa grande, e di un presidente che finalmente pare essersi messo in testa di fare il presidente e non il padre e dei propri giocatori o un collezzionista di campioncini.

Siamo grandi e continueremo ad esserlo.

Parole di Cambiasso:

“ci accorgeremo di quanto stiamo facendo solo il giorno in cui non avremo più lo scudetto sul petto”

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