Categorie
Allenatori News

Mourinho noi ti adoriamo!

Dopo la dichiarazione d’amore di ieri:

“In questo momento non sono un uomo felice nel calcio italiano, ma sono felice nell’Inter”, aggiunge il portoghese, raccontando “il grande orgoglio di allenare l’Inter, di lavorare per una società che mi piace, con una cultura che mi piace, con i tifosi che hanno vissuto anni difficili e che solamente dopo hanno saputo per quale ragione hanno vissuto questi anni di grande difficoltà. Sarò sempre molto felice un giorno di poter dire che sono stato l’allenatore dell’Inter”

succede che nel sito dell’Inter compare una dichiarazione firmata dal nostro stupendo allenatore:

Chi ha trasformato la mia espressione ‘ … tante altre cose… ‘?

Io? No.

Non ho neppure il diritto di parlare con i tifosi dell’Inter senza che per forza qualcuno ci metta il naso???

… Grazie …

Domani, siamo solo noi: stanchi, infortunati, squalificati.

Noi che, insieme con voi, dobbiamo vincere contro il Bologna una partita molto difficile.

Sinceramente ancora grazie a tutti i tifosi per il sostegno e la grande passione che ci trasmettete e che tutti noi sentiamo.

José Mourinho

Molti si vergognano del proprio paese, o meglio, molti adorano l’Italiano ma odiano il modo in cui la stanno rovinando, molti sanno, vedono e fortunatamente pensano, il calcio è solo un esempio lampante di quello che sta accadendo al nostro paese. Mou noi ti adoriamo! Il giorno remoto che non sari più l’allenatore dell’Inter lascerai un vuoto che nessuno mai riuscirà a colmare!

Grazie di tutto mister

Una risposta su “Mourinho noi ti adoriamo!”

E’ davvero incredibile che ci sia gente che sfotte e gufa sperando nella disfatta dell’Inter a Mosca.
Posso capire i cugini (sono i nemici giurati), ma non riesco a capire la Juve perchè ci rimetterebbe in prima persona visto che lotta per un posto nelle coppe e non più per il campionato.
Capisco ancora meno tutti gli altri.
Siamo antipatici? E perchè? Perchè abbiamo un allenatore che non accetta le domande stupide? Perchè non accetta le provocazioni e risponde a tono? Perchè non le manda a dire ma è sempre diretto e chiaro? O perchè avverte la malizia dei giornalisti sportivi che cercano sempre il motivo per alimentare polemiche e riempire i quotidiani?
Cavoli ci siamo cuccati un’eternità di conferenze stampa stucchevoli e assolutamente patetiche e anche se io per primo sentivo un clima “elettrico” durante le conferenze di Mou e pensavo fosse esagerato, adesso ringrazio che ci sia qualcuno che abbia il coraggio di dire quello che pensa veramente.
Altrimenti non facciano le domande se non vogliono risposte sincere.
Ieri riflettevo sulla sicurezza negli stadi e sui motivi che potessero innescare stati d’animo negativi e atti di violenza.
Sono arrivato alla conclusione che una componente fondamentale del meccanismo è la stampa e le trasmissioni che fanno giornalismo sportivo.
Pensate ad Ancelotti che dopo l’andata di Inter-Chelsea si rifiuta di commentare il replay e afferma che “non sono più abituato, in Inghileterra non si fa…”.
Cerco di spiegarmi meglio.
L’approccio della maggior parte dei giornalisti sportivi alle partite è assolutamente subdolo. Si arrogano il diritto di giudicare usando sistemi assolutamente “scorretti”, come l’utilizzo di 10 telecamere e la moviola, che gli permettono di verificare e contestare sistematicamente il lavoro degli arbitri e il comportamento dei giocatori in campo. Persino il labiale cercando di interpretare dialoghi in campo tra i giocatori e arbitro o tra i giocatori stessi.
Queste sono cose a cui siamo assolutamente abituati e che in certi casi riteniamo persino divertenti, ma cosa innesca un sistema del genere?
Facile vedere 10 volte a rallentatore da 10 punti di vista differenti una sequenza (o un’ingrandimento addirittura) che in campo viene valutata in tempo reale da un punto di vista unico (anche se con il supporto dei guardialinee ovviamente). Facile giudicare le scaramucce tra giocatori o i falli in campo quando sei seduto su una poltrona da tutt’altra parte senza considerare la fatica, l’adrenalina, l’agonismo, la pressione.
Io ritengo che questo sistema, che ormai è diventato come una droga, alimenti un tipo di stato d’animo di insoddisfazione perenne, di frustrazione nei confronti di ciò che avviene in campo e inneschi poi reazioni imprevedibili, e nessuna positiva.
L’impressione inoltre è che le trasmissioni televisive cerchino meticolosamente il vizio in ogni cosa, sviscerando ogni sequenza per poter lamentare inettitudine e mostrando competenza e cultura giornalistica.
Quante volte durante la partita i telecronisti dicono cazzate colossali su una situazione di gioco per poi dire “a no, è vero… era (o non era) fallo” riguardandolo alla moviola. Utilizzano mezzi scorretti per giudicare perchè sono mezzi non a disposizione di chi dirige la partita.
Con questo non sto dicendo che la moviola in campo cambierebbe le cose, perchè non cambierebbe nulla. I giornalisti sportivi invece di rivedere l’episodio 10 volte lo riguarderebbero 100 volte cercando l’errore per poter fare la notizia e aggiungendo “è ma aveva persino la moviola!!!!”.
Ma così non si fa giornalismo sportivo, non si dice nulla di intelligente sulla partita, ma basta solo il dono della vista e tanto tempo a disposizione.
La moviola ad uso giornalistico rovina il calcio. Questa è la verità a mio avviso, e ve lo dice uno che è drogato di replay e li guarda in continuazione.
La moviola ad uso sportivo invece, migliorerebbe la sensazione di controllo ed eliminerebbe le polemiche di chi si sente perseguitato da errori arbitrali.
Provate ad immaginare una partita di pallone avvincente in cui le decisioni arbitrali siano supportate dalla moviola in campo. Poi, finita la partita, si da per scontato che le decisioni siano giuste (errore umano ridotto a zero” e ci si limita ad una disanima tecnica e tattica dell’incontro fatta da giornalisti competenti. Sarebbe un sogno….
D’altronde che senso ha andare a lamentare segnalazioni errate dell’arbitro, se non ci si può più fare niente? Non è costruttivo per il semplice fatto che ogni situazione è diversa e “a se stante”, quindi sono solo critiche distruttive.
E queste critiche generano solo insoddisfazione, senso di frustrazione e voglia di vendetta (passatemi il termine, è per rendere l’idea).
I cosiddetti giornalisti sportivi alimentano e criticano un sistema perverso in cui l'”errore” è talmente cercato da sembrare “desiderato”.
D’altronde dovranno pur mangiare anche loro poveracci……. 🙁

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.


*