Categorie
Campionato Partite

Parma – Inter 1-1: prendiamoci questo “onesto” punticino.

Sicuramente ci portò più fortuna la pioggia che la neve in quel di Parma. Ma ieri è stata una partita iniziata col piglio giusto con la solita Inter aggressiva, ma con troppe occasioni e tiri tra le braccia di Mirante. Poi abbiamo rallentato, ci siamo un po’ calmati fino a quando Bojinov ( qualcuno dice fosse in fuorigioco, non si sa, perchè non si è riusciti a rivedere l’azione, ma comunque, non sono questi eventualmente gli errori che danno fastidio) ci manda sotto, alchè entra Balotelli , e il primo pallone che tocca lo sbatte dentro.

1-1 finale non approfittiamo della superiorità numerica degli ultimi 15 minuti e ci portiamo a casa un punticino definito “onesto” da Mou , che si complimenta con tutti, con i ragazzi, con il Parma e con la terna arbitrale, che effettivamente ha condotto molto bene la gara, finalmente.

Si registrano i continui progressi di Pandev che a questo punto deve trovare un posto in squadra.

Spiace dirlo ma attualmente chi rischia è seriamente Eto’o tornato un pochio arrugginito dall’Africa. Ier Goran ha giocato nel ruolo che è di Sneijder, che però come Milito è insostituibile, difficile ipotizzare un atacco a 3 con ditro Snejider… vedremo cosa si inventerà Mou a questo punto.

5 risposte su “Parma – Inter 1-1: prendiamoci questo “onesto” punticino.”

secondo me eto’o viene fatto giocare troppo lontano dall’ area di rigore e così diventa meno decisivo, si potrebbe provare con lui centrale e milito largo ma quest’ ultimo è più fisico nel proteggere la palla e far salire la squadra. certo pandev sta andando molto bene e i tre più snaijder la vedo difficile. mi rimetto al mou anche perchè non dimentichiamo un certo balotelli…..

Roberto ha ragione, però proprio contro il Parma ci è mancato un certo equilibrio in copertura, sarà anche perchè era la terza gara in otto giorni: per cui, in vista della dura trasferta a Napoli, è essenziale tornare in campo con i 4 centrocampisti, e lasciare spazio ai più freschi, per esempio in attacco con Balotelli dal 1° minuto e staffetta Milito/Pandev, sinceramente ad un certo punto della gara farei tirare il fiato anche a Maicon, che quando gioca troppo gigioneggia e sbaglia i cross, arretrando Zanetti o dando spazio a Cordoba terzino, i 4 in mezzo possono alternarsi tra il Capitano, Cambiasso, Sneijder (tutta la gara), Muntari, Motta e Mariga (che merita più spazio), con Samuel che ritorna dietro per l’infortunato Materazzi.
Aggiungo, un po’ per provocazione, un po’ perchè mi ci riconosco (e spero anche gli altri interisti), la definizione di “mentalità interista” tratta dal sito dell’Inter e a cui
cor-risponde l’allenatore Mourinho intervistato:

“C’è chi dice che Mourinho sia nato già interista senza saperlo e che questo si noti dalla maniera nella quale si comporta, nella sua schiettezza, nel rifiuto che ha dell’imbroglio, nell’onestà intellettuale, nel gusto della sfida e nell’essere contrario ai poteri del calcio.
“Nella mia storia come allenatore c’è un pochino di tutto questo: ho sempre avuto bisogno di trovare squadre con un’empatia tra la storia del club e la mia personalità di allenatore. Decisi di allenare il Porto perchè, in Portogallo, Lisbona significa potere, capitale, Benfica e Sporting, mentre Oporto è 400 kilometri più a nord e lì è più difficile vincere. Le persone di Oporto sono note in Portogallo per la loro mentalità nella quale io sono riuscito a entrare e dalla quale ho cercato di estrapolare tutto quello che potevo per costruire una squadra e un club più forte, con una maggiore empatia tra giocatori, allenatore e società. 
Successivamente, sono andato ad allenare il Chelsea una squadra che voleva vincere per la prima volta e che in quel periodo era vista come la squadra che, invece, non doveva vincere, perchè era il simbolo del potere economico straniero che entrava nel calcio inglese. Adesso ci sono tante squadre possedute da stranieri, allora il Chelsea era l’unica. Era proprio la squadra che per la mentalità del calcio inglese non piaceva; io sono arrivato in quel club e sono riuscito a trovare, con i giocatori e i tifosi, qualcosa che veramente ci teneva assieme, che ci univa. Poi sono arrivato a Milano, nell’Inter, e mi sembra che tutte le caratteristiche dell’Inter e dell’interismo si adattino perfettamente alla mia personalità”.

“C’è chi dice che Mourinho sia nato già interista senza saperlo e che questo si noti dalla maniera nella quale si comporta, nella sua schiettezza, nel rifiuto che ha dell’imbroglio, nell’onestà intellettuale, nel gusto della sfida e nell’essere contrario ai poteri del calcio.”
Dio santo, non se ne può più… Dopo Batman e Robin, dopo Spiderman, dopo i Fantastici 4 è in lavorazione un altro film sui supereroi: Mourinho e gli interisti!
Chissà cosa diranno i nuovi supereroi il giorno in cui quella merda di Moggi verrà assolto dalla giustizia ordinaria in materia di rifiuto dell’imbroglio, chissà quale complotto ordito da giudici e leggi juventine riusciranno ad identificare con la loro onestà intellettuale…
Mourinho è interista dentro? Concordo, uno così può solo essere interista… 

Ma quali battute, andate a leggere come parlate di voi stessi e ditemi se non sembra che le persone intelligenti e perbene, il fior fiore della società italiana non debba essere per forza interista… Sembrate Hitler quando parlava della razza ariana. 

Rispondi a Bonimba Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.


*