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Controinformazione Un uomo un perchè

Er poro Totti e i suoi seguaci…

Definito campione, ambasciatore, stella, dimenticato da France Football, ma quando daremo un parere obiettivo su Totti?

Iniziamo da quello che mette tutti d’accordo: i TITULI

Totti sulla soglia dei 35 anni ha vinto 2 coppe italia, due supercoppe di lega, e se vediamo i tituli che contano, annovera nel suo palmares solo due titoli importanti:

– Uno scudetto
– Una coppa del mondo

C’è chi afferma che ha vinto poco perchè sempre fedele a Roma, eppure, personalmente ho un altra teoria, direi opposta.

Totti il classico bulletto protetto dal suo popolo, deve la sua fortuna proprio alla permanenza a Roma e alla protezione di cui gode tra i suoi seguaci. Totti è un istituzione a Roma, ma a Roma e solo a Roma, se ci spostiamo di qualche km Totti diventa un normale bravo giocatore.

Dicevamo, i tituli.

Totti ne ha vinti due in carriera, ed entrambi hanno un comune denominatore, Er Pupone non è stato protagonista.

L’unico scudetto vinto da Totti, ha avuto altri protagonisti, Montella, Batistuta, Capello, e una rosa e squadra fortissima, vedi Cafù, Samuel, Candela, C. Zanetti, Tommasi , Nakata.

Lo stesso Pupone ammise stizzito che le prime donne di quella stagione furono altre, non di certo lui.

In quegli anni la Roma, ebbe una rosa formidabile, con allenatori di tutto rispetto, ma vinse un solo scudetto, Totti non fece mai la differenza per vincere, vinsero solo quando Capello , Batistuta, Montella, fecero la differenza, Totti fu utile, ma come e non più di Cafu, Candela, ecc… un comprimario insomma.

L’altro titolo è stata la coppa del mondo, dove Totti fu poco più di un comprimario e oltre che battere un rigore contro l’Australia non fece nulla, fu reduce da un brutto infortunio per suo conto, ma fu più volte obiettivo di critiche, di sicuro non è mai stato decisivo per la vittoria finale, anzi…

Altre volte invece Totti fu atteso  come fosse la star, l’uomo che doveva trascinare la squadra, il gladiatore, in queste situazioni, in nazionale lo si ricorda solo per uno sputacchio a Poulsen.

In campionato lo ricordiamo invece per risse e rossi vari, vedi il pugno a Colonnese, la spinta a Vito Scala, i vaffa a Rizzoli, e tante altre goliardate in nome del popolo Romano.

In Champions lo si ricorda per alcuni(non mancano mai) cartellini rossi, per aver calpestato il biondo del Leverkusen a mo’ di zerbino e tante altre belle uscite sempre in nome del popolo romano.

Poi ci sono le coppette varie, dove in ultimis rifila un calcione da denuncia più che da cartellino rosso a Balotelli, gesto che poi non ha mai avuto un riscontro umano e morale a livello di scuse verso il nostro Mario, anzi, lo ha fatto a mezzo pubblico , cosa ancor più se possibile di cattivo gusto, cercando sempre di pararsi il …. sempre nel nome del popolo romano, fomentando un sano odio verso il giocatore di colore, vorrei immaginare un ritorno di Balotelli all’Olimpico.

Quest’anno è stata l’ennesima dimostrazione del valore di Totti, la Roma ha compiuto una rimonta importante, poi resa inutile proprio dal recupero di Totti e dalla non abitutine a vincere, piuttosto dall’abitudine a piangere della Roma.

Quest’anno è stato forse l’unico campionato falsato degli ultimi anni, episodi assurdi, guardalinee che esultavano a fine partita, partite finite in nove, 2 giornate di squalifica per un ” vai tu”, oltre al derby scandalo di ritorno, eppure l’Inter è stata più forte di tutto questo.

Abbiamo provato a protestare contro quanto stava accadendo , eppure questo ci portava solo squalifiche e diffide, allora ci siamo chiusi a riccio, e abbiamo ripreso a marciare verso la vittoria, e verso la leggenda.

Totti , è secondo me un giocatore tecnicamente molto dotato, ma uno di quelli che non lo puoi allontanare dal proprio habitat naturale, fosse andato a Madrid non sarebbe stato osannato per il calcione a Balotelli, a Roma si, e Totti ha bisogno dell’appoggio del suo popolo, senza del quale sarebbe un giocatore come tanti (anche a Roma)

Fosse partito da Roma Totti , a mio parere , sarebbe tornato dopo qualche anno con la coda tra le gambe, quello che un po’ succede ai tanti del nostro campionato , che partono da fenomeni e tornano dopo un po’ col valore di mercato dimezzato, vedi per ultimi Ibra e Kaka’, ma anche Aquilani, e gli altri.

A maggior ragione Totti, perchè dovrebbe portarsi appresso la protezione del suo popolo , che in altri lidi non troverebbe.

Pero’ forse Totti non è altro che il Doni dell’Atalanta, il Vannucchi dell’ Empoli, il Volpi di Novellino, insomma un giocatore che rende quello che puo’ rendere solo in determinati contesti, e non chiedetegli di vincere… perchè lui non fa vincere, lui gioca bene, ma un capitano vero, si prende le responsabilità, non fa sparate ai microfoni, non fomenta odio riferendo presunte frasi pronunciate da un giocatore di 20 anni, è sportivo, fa i complimenti agli avversari, sa vincere, ma sa anche perdere , è misurato, sostiene la squadra, ma la aiuta anche a superare momenti difficili, ci mette la faccia per difendere la squadra ..( tutto cio’ mi ricorda un altro capitano…)

Il resto lo fanno le radio romane, con quel pressante senso di vittimismo e accerchiamento, e Totti non è altro che il megafono e il portavoce  di questo ciarlare.

I romanisti piangono ma non si sa di cosa, tirano fuori il rigore su Balotelli, con la famosa conferenza di un uomo onesto e indipendente come Mourinho che diceva “non puoi dire : non è rigore” , tirano fuori il fallo sistematico all’andata, a Roma forse dicevano che Giuly non ha toccato la palla di mano quando ne hanno presi 8 in 2 anni, possono dire tutto, possono scandalizzarsi per Lazio Inter, ma non per Roma Cagliari, possono vedere falli e falletti contro in Roma Samp , ma la mano di Totti col Parma non l’ha vista nessuno…

Loro possono tessere una caccia all’uomo in finale di Coppa Italia, davanti al proprio popolo, possono mettere l’inno della Roma pur giocando fuori casa, possono aggiustarsi le regole, anzi possono non saperle, non rispettarle, possono comprare a prezzi che dicono loro, possono scegliere se pagare o non pagare, possono pretendere rispetto e non darlo, loro possono…

Sono strani questi romani, sono simpatici (mica tanto ) per dirla alla Moratti.

Eppure hanno la squadra per vincere, soprattutto in questo momento in cui noi, arrivati ad un certo punto, dovremmo pure smettere di vincere il campionato.

Dovrebbero cambiare mentalità, da rosiconi perdenti a vincenti, e allora sarebbe una bella lotta, potrebbero giocarsela con noi, che siamo oggettivamente più forti, ma siamo altrettanto più oggettivamente più appagati, eppure i romani iniziano la stagione e cosa fanno???

Per nome del proprio capopopolo iniziano a mettere le mani avanti e ricominciano a piangere… a rosicare…

Questo lascia presagire che il prossimo anno rivinceremo ancora, perchè ormai a Roma si sono creati la loro dimensione di piangina, che godono nella coesione del torto subito, nel fare gruppo, branco, popolo, hanno forse paura di vincere, ma non preoccupatevi, va bene anche a noi, ci pensiamo a noi a vincere, se i romani non vogliono sfidarci in battaglia, che piangano, noi continueremo a rafforzare i bicipiti di Zanetti.

Le dichiarazioni di Totti dal ritiro di Brunico, sono davvero fuori luogo, passi il fatto dei due campionati rubati, esternazione dettata dalla frustazione e dal senso di impotenze contro questa Inter, ma il fatto di dire, rispetto a prima non è cambiato niente , sono cambiati solo i colori, meriterebbe un approfondimento, che Totti ci spieghi a parole sue cosa vuole dire, se adesso il sistema è controllato dall’Inter o cosa voglia intendere, anche perchè dovrà pure assumersi la responsabilità delle proprie parole arrivato ormai a 35 anni, non basta più un semplice “scherzavo” post diffida,

Enno’ a France’ c’hai 34 anni… è ora che cresci!

Dispiace anche perchè Inter e Roma , dopo la rottura del giocattolo , hanno dimostrato di essere le squadre uscite meglio a livello tecnico, societario e soprattutto di immagine, poteva essere un bel duello, leale e sportivo, ma alla fine gli sconfitti hanno deciso di allearsi subito con gli altri, quelli di prima insomma…

Ma a noi, va bene cosi’… stiamo avvicinandoci sempre più alla pace dei sensi, stiamo gongolando , camminiamo a due spane da terra, mettiamo a tacere in auotmatico chiunque ci si presenti davanti con aria minacciosa, stiamo facendo avere crisi di nervi a tutti, agli juventini, ai milanisti, e ora anche ai romanisti…

Noi vinciamo… ( e non dimentichiamolo) senza rubare! Lo sappiamo noi, ma lo sanno anche gli altri.

9 risposte su “Er poro Totti e i suoi seguaci…”

Complimenti, davvero!
Questo è uno dei migliori articoli che abbia mai letto, chissà se scriveranno mai qualcosa del genere sul Corriere della Rom, ehm… dello Sport.
Pensate che domenica, nella prima pagina, si indignavano per la diffida del pupone e non di Branca… ormai non distinguono più tra una frase che mette in discussione la validità del campionato, da una semplice risposta, riferita solo al diretto interessato!
Ma tanto, qui a Roma, lo difenderanno sempre perchè è uno come loro, rappresenta il tipico romano rosicone (e lo dico da romano, fortunatamente non romanista). E adesso, che ha quasi 35 anni, hanno già pronto il degno erede…

Mi associo ai complimenti all’autore dell’articolo di fondo, che non compare in firma in calce all’articolo stesso. Non credo ci sia altro da aggiungere, se non che la Roma, se si deciderà a vestire i panni di una vera rivale nella corsa al titolo, quest’anno ha tutte le carte in regola per potersela giocare fino in fondo: infatti è l’unica che non ha cambiato allenatore ed ha anche rinforzato la rosa. Se questo non basta, allora che partecipano a fare?
Forza Inter !!!

un oscar all’autore dell’articolo, lo condivido in ogni punto. ho l’impressione che non saranno mai vincenti , almeno con questa società questo allenatore e soprattutto questo capitano.

Bel post, complimenti.
Una imprecisione: le giornate di squalifica a Maicon per il “vai tu” ad Ayroldi (noto per la dichiarata fede milanista) non furono 2 bensì 3, delle quali la terza prevedeva Juve – Inter, una delle partite giocate dall’Inter la scorsa stagione in una atmosfera irreale (le altre furono, a mio avviso, Inter-Samp, Inter-Milan e Roma-Inter finale di C.I., oltre alla semifinale di ritorno col Barca preparata ad arte da stampa spagnola ed italiana), mentre invece 2 furono comminate (altro mistero questa differenza) a Sneijder nel derby di ritorno.
Un’implementazione: sono anni che in ogni programma sportivo televisivo qualsiasi servizio sulla Roma è sostanzialmente su Totti: cheffà, si allena o no?, corre o no?, fa i gradoni o no? gioca domenica o no? gli tira o no? Poi ogni tanto intervistano anche qualcun altro (che mi son sempre chiesto come riesca a sopportare una situazione in cui una squadra, meglio un intero popolo, si identifichi con un singolo) e allora mi rendo conto di tutto. Non c’è uscita dei pochi altri eletti (cfr. De Rossi, Pizarro, Perrotta, l’anno scorso Toni) che non serbi rancorate e rosicamenti vari nei confronti dell’Inter e, a cascata, del mondo intero. Per forza! Come ci sentiremmo noi nelle stesse condizioni se non repressi, considerati giocatori di secondo piano e, tra l’altro, mai vincitori di nulla?
Ultima considerazione sullo scudetto della Roma, quello vinto con un cambio di regole in corso che permise a Nakata di giocare, un bell’esempio precursore della moda degli ultimi anni: le leggi “ad personam”.
…e parlano, parlano, parlano…

X TUTTI I TIFOSI DI ROMA E LAZIO
CARRARO FRANCO: PRESIDENTE DELLA LEGA NAZIONALE PROFESSIONISTI DAL 21 FEBBRAIO 1997 AL 28 DICEMBRE 2001.
CAMPIONATO 1999/2000: VINCITORE LAZIO
CAMPIONATO 2000/2001: VINCITORE ROMA
…………..
Carraro è noto per essere sempre stato molto vicino ai gruppi bancari che controllano alcune società calcistiche, come ad esempio Capitalia (che, mediante Italpetroli controlla la Roma) e Mediocredito, di cui era ed è tutt’ora Presidente.
Mediocredito è la società del Gruppo Capitalia ed uno dei maggiori azionisti della Lazio, che consentì al club biancoazzurro di iscriversi al campionato 2002-2003 nonostante un debito di 110 milioni di euro: al mattino Carraro, nelle vesti di presidente, garantì la ricapitalizzazione, mentre la sera stessa, nelle vesti di presidente federale, ne certificò l’iscrizione.
FATE 1 PIU’ 1 E DITEMI, ANCHE ALLA LUCE DI QUELLO CHE VENNE FUORI CON CARRARO PRESIDENTE DI FEDERAZIONE NEL 2006, PERCHE’ QUEI DUE SCUDETTI ANDARONO A ROMA

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