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Cinque anni dopo… (L’angolo del non interista)

Siamo ancora qui a parlare di Calciopoli, delle intercettazioni, dello scudetto del 2006: è fresca la notizia che il Consiglio Federale non deciderà sull’assegnazione del titolo all’Inter, in quanto non competente. Questa è l’ennesima situazione assurda che si è creata a riguardo, in un panorama di miseria assoluta in cui tutti hanno sbagliato e sbagliano ancora oggi.

Ha sbagliato la Figc cinque anni fa a decidere tutto in fretta e furia: era così impensabile, al limite, far disputare anche il campionato 2006/2007 senza sentenze, prendendosi un anno di tempo per sentire tutto e tutti per poi processare e condannare tutti i colpevoli? Sbaglia anche oggi, perché se da un lato è evidente che il Consiglio Federale, organo politico, non può emettere sentenze, dall’altro non si può non fare chiarezza perché manca l’atto amministrativo di assegnazione dello scudetto: allora lo scudetto all’Inter non è mai stato dato?
Hanno sbagliato e sbagliano i media, giustizialisti al punto di scrivere le sentenze prima ancora dei deferimenti cinque anni fa, disinformati e disinformatori nel generare l’aspettativa per il 18 luglio, quasi come se fosse la giornata che deve cambiare la storia del calcio italiano.
Hanno sbagliato per cinque anni e sbagliano tuttora l’Inter e gli interisti, prima moralisti accusatori che sbandierano al vento la loro “onestà”, poi indignati difensori del loro onore di fronte alle accuse di Palazzi che appaiono soltanto un atto dovuto, sebbene fortemente in ritardo. Fossi in Moratti rinuncerei spontaneamente a quello scudetto e chiederei solo rispetto per chi non c’è più.
Ha sbagliato per cinque anni e sbaglia ancora oggi la dirigenza juventina, che ora coincide con la proprietà: prima un silenzio ingiustificato e ingiustificabile, poi un esposto alla Figc con inviato con colpevole ritardo, al solo scopo di ottenere il consenso dei tifosi che dovevano essere distratti dal disastro sportivo dell’anno prima e che ci si preparava a ripetere; ora vogliono i meriti di un “successo” (quale?) ottenuto solo grazie all’azione di Luciano Moggi. Agnelli parla di ricorso alla giustizia ordinaria: doveva farlo cinque anni fa perché anche cinque anni fa era proprietario della Juve con il cuginetto. Dove stava?
Abbiamo sbagliato e sbagliamo ancora oggi noi tifosi juventini, prima non volendo prendere atto del fatto che Moggi e Giraudo avevano comunque una condotta poco lecita, dato di fatto che l’evidenza di un processo non equo e frettoloso non può far dimenticare, adesso inneggiando al recupero dell’onorabilità della Juve perché “così facevan tutti”. Appunto, tutti: anche noi, magari più degli altri. Ma avevamo una squadra immensa, e questo nessuno potrà mai negarlo. Sbagliamo ancora oggi perché l’ira tardiva del monociglio a me puzza tanto di distoglimento dal mercato bianconero: si favoleggia di un patrimonio da spendere ma Marotta finora ha preso solo i parametri zero e sta pensando a prendere dalla Samp, dopo Ziegler, Poli, Gastaldello e Palombo. Di questo passo, ci porteranno come top-player Aniello Cutolo del Crotone. Io mi sono stancato: voglio rialzare la testa vincendo sul campo, tutto il resto aveva valore cinque anni fa

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